MOZIONE n. 47 del 26/01/2023
Autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario.

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
Premesso che: - l’articolo 116, comma 3 della Costituzione stabilisce che “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s) possono essere attribuite ad altre regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata;
-l’articolo 119, comma 3, stabilisce che “La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante”;
-l’articolo 119, comma 5, stabilisce che “Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città Metropolitane;
Visto che: -Il Ministro per gli affari regionali e le autonomie ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un proprio DDL in materia di Autonomia Differenziata, da cui emergono contenuti assolutamente preoccupanti in materia di competenze tra lo Stato e le Regioni stravolgendo procedure e vincoli definiti costituzionalmente;
-tale impostazione mette a rischio l’unità del sistema paese, aumenta drammaticamente le diseguaglienze territoriali e minaccia, tra l’altro, i diritti essenziali quali sanità, scuola, trasporti e ambiente, nelle regioni più fragili economicamente;
-la Calabria presenta le maggiori fragilità dei sistemi regionali e da tale impostazione ne deriverebbe un definitivo isolamento in materia di diritti civili e sociali garantiti dalla nostra Costituzione. Considerato che: -anche le drammatiche vicende legate alla pandemia hanno confermato la necessità di ridefinire competenze tra lo Stato, le Regioni e il sistema delle Autonomie locali a partire dal Sistema Sanitario Nazionale con la conseguente necessità di un lavoro di concertazione istituzionale responsabile e condiviso;
-non può essere invertito il percorso: prima l’autonomia differenziata e poi la individuazione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), che vanno definiti e applicati su tutto il territorio nazionale e poi eventualmente procedere con nuove forme di autonomia;
- è incomprensibile un’ipotesi di autonomia differenziata a costo zero per la finanza pubblica in quanto nei fatti presuppone un ulteriore indebolimento delle regioni in ritardo di sviluppo rispetto alle altre più avanzate. A tutt’oggi nessuno ha quantificato il fabbisogno finanziario necessario per garantire una effettiva applicazione dei LEP su tutto il territorio nazionale;
-la mancata previsione di spesa pubblica tesa a garantire un’omogenea applicazione dei LEP su tutto il territorio nazionale prefigura, ancora una volta, il ricorso alla spesa storica e di conseguenza una cristallizzazione ed un ulteriore impoverimento dei servizi nelle aree più fragili del paese a partire dal Mezzogiorno.
Impegna la Giunta regionale
IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE a) ad assumere ogni iniziativa istituzionale adeguata in sede di Conferenza Stato- Regioni tesa a garantire i percorsi costituzionalmente previsti a partire dalla rigorosa applicazione dell’art. 119 della Costituzione e, in particolare, in merito alla determinazione dei LEP prima dell’avvio del processo di autonomia differenziata;
b) a tenere sistematicamente informato il Consiglio Regionale sull’andamento del DDL (Autonomia differenziata);
c) a monitorare rigorosamente tutte le iniziative che si svilupperanno in materia di Autonomia differenziata tramite la Commissione Riforme del Consiglio Regionale.

Allegato:

26/01/2023
A. BRUNI, D. TAVERNISE